2007-02-12

LA LORO STORIA

La loro storia Gli Indiani d'America sono molto simili ai Mongoli che vivono in Asia; questo perchè l'attuale Stretto di Bering non esisteva e Asia e America, essendo attaccate fra loro, permettevano così a queste popolazioni il transito fissando la loro dimora dapprima in Canada e successivamente negli Stati Uniti. I loro primi contatti con il resto del mondo,risalgono a circa 1.100 anni d.C.;sono i Vichinghi che hanno l'onore di incontrare per primi questa nuova razza. Ma la svolta alla loro esistenza,avviene nel 1492 , quando Cristoforo Colombo,che contava di giungere nelle Indie,sbarca sulle loro spiagge e così chiama questi nuovi popoli "indiani".Qualche anno dopo, partono le prime spedizioni europee alla scoperta del nuovo continente, e quindi la colonizzazione della parte orientale degli Stati Uniti e del Canada con conseguente inizio degli scontri con le tribù insidiate in quelle terre. Nel 1755 gli Inglesi e i Francesi iniziano una guerra per possedere la valle dell'Ohio.Anche gli Indiani partecipano a questa guerra; gli Irochesi alleati agli Inglesi, mentre gli Algonchini si alleano ai Francesi. La guerra termina nel 1763(verrà così chiamata "la guerra dei sette anni") con la vittoria degli Inglesi, siglata dal trattato di Parigi. Nel 1763 il Parlamento concede ai Nativi il diritto di rimanere sulle terre non ancora cedute e garantisce tranquillità alle loro popolazioni. Ma intorno al 1770 , gli Irochesi sono costretti a firmare il trattato di Stanwick che gli obbliga a spostarsi più a ovest e ad abbandonare le terre dove avevano sempre vissuto. I coloni europei si espandono sui territori dei Nativi e, infrangendo il trattato del 1763,scacciano i Delaware e gli Shawnee , ponendosi contro gli Inglesi che erano favorevoli ad una alleanza con i Nativi. Negli anni successivi,proseguono le guerre fra Inglesi e Americani,alle quali i Nativi prendono parte, ma quando nel 1787 nascono gli Stati Uniti, per tutte le tribù indiane è l'inizio della fine. Il primo presidente Washington, inizia una guerra contro gli Indiani che porta alla battaglia di Fallen Timbers, dove gli Indiani subiscono una forte sconfitta ad opera dell'esercito americano guidato dal gen. Waine, complice il tradimento degli Inglesi che,in un primo tempo, avevano promesso loro aiuto. Nell'agosto del 1795 , le tribù Shawnee e Miami , sono costretti a firmare il trattato di Greenville,con il quale perdono circa 60.000 chilometri quadrati del loro territorio. E' proprio alla luce di questi avvenimenti che Tecumseh , divenuto da giovane capo della tribù Shawnee , inizia un lungo viaggio in tutto il Nord America, con l'intento di convincere gli altri capi a creare uno stato indiano nel quale tutte le tribù risultino unite. Ma intanto l'uomo bianco continua a volersi espandere, e si arriva così al 1830 dove il Congresso Americano vota un decreto,l"Indian Removal Act", con il quale le tribù del sud-est sono costrette a lasciare le loro terre e a trasferirsi ad ovest del Grande Fiume Mississippi. Fra il 1850 e il 1853 le tribù dell' ovest, Sioux , Cheyenne , Arapaho , Crow , Apache e Comanche , convinti che l'esercito li proteggerà dai pionieri, firmano trattati per la costruzione di strade e forti nei loro territori. La risposta è sempre la stessa: esercito e pionieri invadono i territori, relegando le tribù in territori insufficenti. Inizia così un periodo in cui gli Indiani, si segnalano per una serie di attacchi sia contro l'esercito che contro i pionieri. Nel 1858 i Messicani sterminano la famiglia di Geronimo , che giurando odio eterno nei loro confronti, inizia la battaglia di uno dei più famosi e terribili capi della storia. Viene catturato e rinchiuso nella riserva di San Carlos, da cui riesce a fuggire e scatenare l'inferno nel sud-ovest; viene ripreso ma riesce a fuggire ancora dalla riserva; dopo anni di battaglie, stanco di combattere si arrende e chiede una riserva nelle terre d'origine per il suo popolo. Finisce la sua vita come attrazione in uno spettacolo itinerante. Fra il 1862 e il 1868 , nonostante sia in corso la Guerra di Secessione, il gen Carleton e Kit Carson attaccano i Navaho che si rifiutano di trasferirsi in una riserva ad est del New Mexico. Dopo anni di lotte, stremata dalla fame e dalla malattia, la tribù accetta il trasferimento. Lo stesso trattamento fu riservato agli Apache che,con i loro capi Manica Rossa e Cochise , prima di arrendersi, per alcuni anni seminano il terrore compiendo massacri passati alla storia. Nel 1864 i Cheyenne attaccano un treno merci. Il col. Chivington come risposta attacca il villaggio di Sand Creek,nonostante gli Indiani espongano la bandiera bianca in segno di resa. Nella strage non si risparmiano nemmeno donne e bambini. I Sioux guidati da Nuvola Rossa e da Cavallo Pazzo , per vendicare Sand Creek, attirano in un imboscata in reggimento dell'esercito ed uccidono tutti gli uomini. Seguono una serie di scontri con perdite da una parte e dall'altra, ma che mettono in evidenza la strategia, il valore e il coraggio dei due capi Sioux . Nel 1868 i Cheyenne di Pentola Nera ,che era sopravvissuto a Sand Creek e si era battuto per la pace fra bianchi e Indiani,vengono attaccati di sorpresa da Custer sul Washita River: è un'altra strage. Nel 1872 sono i Modoc a fuggire da una riserva in cui erano stati confinati assieme ai Klamath con i quali non erano in buoni rapporti. Guidati da Kintpuash(Captain Jack) ,raggiungono le loro terre sui Lava Beds. Grazie all'astuzia del loro capo e al territorio impervio, resistono a lungo all'inseguimento degli Americani,costringendoli ad una delle guerre più dure e costose. Kintpuash viene catturato e impiccato. Il 1876 è un anno importantissimo nella storia dei Nativi. I Sioux di Toro Seduto e Cavallo Pazzo ,si uniscono ai Cheyenne di Due Lune , e tengono una grande cerimonia chiamata "Danza del Sole" sulle rive del fiume Rosebud. Dopo qualche giorno vengono attaccati dalle truppe del gen Crook, ma dopo uno scontro durissimo Cavallo Pazzo e i suoi uomini resistono e hanno la meglio. Viene successivamente ordinato al gen. Custer, di andare in avanscoperta, ma quest'ultimo senza aspettare i rinforzi decide di attaccare . Toro Seduto fa evacuare l'accampamento,ordinando ai suoi uomini di lasciare accesi i fuochi e di nascondersi sulle colline circostanti pronti per l'attacco. Custer è convinto di prendere gli Indiani di sorpresa e lancia il suo settimo reggimento di cavalleria contro l'accampamento, ma quando si accorge che è vuoto, i guerrieri indiani escono dalle colline e per lui non c'è speranza. Questa è la vittoria più importante nella storia dei Nativi. Nel 1877 anche i Nez Percè sono costretti a lasciare la loro terra nella valle di Wallowa,per trasferirsi in una riserva; una parte della tribù non accetta e si dà alla fuga inseguita dall'esercito. Inizia così una lunga marcia da parte dei Nativi guidati da Capo Giuseppe , durante la quale si susseguono gli scontri con l'esercito americano,e che li porterà a raggiungere l'accampamento di Toro Seduto in Canada. Nel 1878 , dopo la battaglia di Little Big Horn, i Cheyenne e gli Arapaho accettano di andare a vivere nelle riserve,con la promessa del governo americano di poter fare ritorno alle loro terre qualora la riserva non fosse di loro gradimento. Naturalmente la riserva si rivela arida e senza selvaggina da poter cacciare, e i Nativi guidati da Coltello Spuntato e Piccolo Lupo , iniziano una fuga per poter tornare nelle loro terre, che porterà ad ottenere una riserva nelle loro terre, dopo anni di scontri e numerose perdite di uomini. Il 12 dicembre del 1890 , l'esercito si reca a casa di Toro Seduto per arrestarlo. Soltanto dopo tre giorni i soldati riescono ad entrare nella casa difesa dai guerrieri fedeli al loro capo; Toro Seduto cade ferito mentre Red Tomahawk gli infligge il colpo di grazia. Sempre nel 1890 il settimo reggimento di cavalleria, raggruppa i Sioux a Wounded Knee Creek con l'intento di trasferirli verso altre riserve. A causa di qualche scontro, i soldati aprono il fuoco e alla fine uccidono più di trecento tra uomini,donne e bambini. Fra il 1891 e il 1898 tutti i Nativi vengono relegati per sempre nelle riserve , ad eccezione dei Chippewa che danno origine ad una rivolta che termina in un bagno di sangue. Dal 1900 in poi,nascono associazioni sensibili ai problemi degli Indiani che cercano di salvaguardare la cultura e la vita dei popoli nelle riserve e nel 1934 nasce l' Indian Reorganization Act ,con il quale gli Indiani riescono ad ottenere qualche diritto in più e vedono aumentare i territori a loro disposizione.

2007-02-06

PREGHIERE




SONO VENUTO AL MONDO

con la pelle color bronzo e con essa mi sento bene. Alcuni dei miei amici sono nati con la pelle gialla, nera, o bianca.Nessuno l’ha scelta e va bene così. Ci sono rose gialle, rose rosse e bianche, ognuna di esse è bella. Io spero che i miei figli vivano in un mondo in cui tutti gli uomini, di ogni colore, vadano d’accordo e lavorino insieme senza che la maggioranza cerchi di uniformare gli altri al proprio vivere.
(Tatanga Mani)









QUANDO AL MATTINO TI SVEGLI

ringrazia (il tuo Dio) per la luce dell’aurora, per la vita che ti ha dato e la forza che ritrovi nel tuo corpo. Ringrazia (il tuo Dio) anche per il cibo che ti dà e per la gioia di essere in vita. Se non trovi motivo di elevare una preghiera di ringraziamento,allora vuol dire che sei in errore.
Tecumseh



2007-02-05

PILLOLE DI SAGGEZZA

CI FU UN TEMPO IN CUI IL NOSTRO POPOLO COPRIVA LA TERRA TANTO QUANTO LE ONDE DI UN MARE INCRESPATO DAI VENTI COPRIVANO I LORO FONDALI COPERTI DI CONCHIGLIE. ORA, PERO' QUESTO TEMPO E' PASSATO E DA MOLTO. E CON ESSO E' SVANITA ANCHE LA POTENZA E LA FORZA DI QUESTE TRIBU'. OGGI QUESTE COSE SONO TRISTI RICORDI E BASTA
(Seattle)

DA QUANDO SIAMO STATI CONDOTTI IN QUESTA RISERVA, IL MIO POPOLO HA DOVUTO MORIRE DI FAME. TU NON PUOI PIU' MINACCIARE SOLO CON LA PAURA DELLA FAME. IERI HO VISTO BAMBINI DISPERATI CHE MANGIAVANO ERBA. VUOI PORTARE VIA ANCHE L'ERBA DA MANGIARE A QUESTI BAMBINI?
(Piccolo Lupo)
CHE COS'E' LA VITA? LO SFAVILLARE DI UNA LUCCIOLA NELLA NOTTE,IL RESPIRO SBUFFANTE DI UN BISONTE NELL'INVERNO, LA BREVE OMBRA CHE SCORRE SOPRA L'ERBA E SI PERDE DENTRO IL SOLE (Piede di Corvo)
LUNGO IL CAMMINO DELLA VOSTRA VITA FATE IN MODO DI NON PRIVARE GLI ALTRI DELLA FELICITA'. EVITATE DI DARE DISPIACERI AI VOSTRI SIMILI, MA AL CONTARIO, VEDETE DI PROCURARE LORO GIOIA OGNI VOLTA CHE POTETE!
(Proverbio Sioux)

VOI VI DIFFONDETE COME OLIO SULLA SUPERFICIE DELL'ACQUA, NOI CI SCIOGLIAMO COME NEVE SOTTO IL SOLE DI PRIMAVERA. NOI NON IMPARIAMO LA VOSTRA ARTE, COSI' CHE IL POPOLO DEI PELLEROSSA E' PERDUTO E I SUOI GIORNI SONO CONTATI
(Piccola Tartaruga)
NOI SIAMO DISARMATI. COMUNQUE SIAMO DISPOSTI A DARVI CIO' CHE CHIEDETE A CONDIZIONE CHE VOI VENIATE A NOI IN PACE E NON CON SPADE E FUCILI, COME SE STESTE ANDANDO IN GUERRA CONTRO UN NEMICO (Powathan)
IL MIO CUORE E' PIENO DI CRUCCI, QUANDO IO GUARDO ME STESSO E QUANDO VEDO IL MIO POPOLO, NELLA SUA ATTUALE SITUAZIONE. UNA VOLTA UN POPOLO UNITO E PIENO DI POTENZA, ORA DISPERSO E DEBOLE. LA SITUAZIONE DELLA MIA GENTE MI RIEMPE DI ANGOSCIA.
(Giacca Rossa)

RISPARMIATE DONNE E BAMBINI! NON SONO LORO QUELLI CONTRO I QUALI STIAMO CONDUCENDO LA GUERRA E USIAMO IL COLTELLO DA SCALPO. NOI COMBATTIAMO CONTRO GLI UOMINI. E VOGLIAMO COMPORTARCI DA UOMINI. (Osceola)
IO NON HO MAI RIVENDICATO IL DIRITTO DI POTER FARE CON LA TERRA QUELLO CHE RITENGO GIUSTO. L'UNICO CHE HA UN TALE DIRITTO E' COLUI CHE L'HA CREATA. (Capo Giuseppe)
DARE LA DIGNITA' ALL'UOMO E' ALL'ORIGINE DI TUTTE LE COSE.
(Proverbio nativo)

SIETE GIUNTI NELLA NOSTRA TERRA E SIETE STATI ACCOLTI AMICHEVOLMENTE..CI FIDAVAMO DEL FATTO CHE ERAVAMO FRATELLI E CHE VOI ERAVATE STATI ACCOLTI COSI' COME NOI VI AVEVAMO ACCOLTO
(Mangas Coloradas)

QUANDO AL MATTINO TI SVEGLI, RINGRAZIA IL TUO DIO PER LA LUCE DELL'AURORA, PER LA VITA CHE TI CHE HA DATO E PER LA FORZA CHE RITROVI NEL TUO CORPO. RINGRAZIA IL TUO DIO ANCHE PER IL CIBO CHE TI DA' E PER LA GIOIA DELLA VITA. SE NON TROVI UN MOTIVO PER ELEVARE UNA PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO, ALLORA VUOL DIRE CHE SEI IN ERRORE
(Tecumseh)

IL SOLE SI LEVA. BRILLA PER LUNGO TEMPO. TRAMONTA. SCENDE ED E' PERSO. COSI' SARA' PER GLI INDIANI..PASSERANNO ANCORA UN PAIO DI ANNI E CIO'CHE L'UOMO BIANCO SCRIVE NEI SUOI LIBRI SARA' TUTTO CIO' CHE SI POTRA' ANCORA UDIRE A PROPOSITO DEGLI INDIANI.
(Geronimo)

NON CONOSCO ALCUNA SPECIE DI PIANTA, UCCELLO O ANIMALE CHE NON SI SIA ESTINTA DOPO L'ARRIVO DELL'UOMO BIANCO. L'UOMO BIANCO CONSIDERA LA VITA NATURALE DEGLI ANIMALI COME QUELLA DEL NATIVO SU QUESTO CONTINENTE: COME UN FASTIDIO NON C'E' ALCUN TERMINE NELLA NOSTRA LINGUA CON IL SIGNIFICATO DI "FASTIDIO"
(Orso in piedi)

2007-01-30

INDIANI SECONDA (parte)


STORIA
Non esistono stime attendibili sul numero degli indiani che abitavano l'America settentrionale prima dell'arrivo degli europei: alcuni studiosi hanno ipotizzato la presenza di decine di milioni di individui, ma vi sono notevoli dissensi in proposito. Quando vennero eseguiti i primi censimenti, le popolazioni indigene erano già state decimate da guerre, carestie e schiavitù. Alle violenze perpetrate dagli europei si aggiunsero le infezioni importate dal Vecchio Continente, che provocarono vere e proprie epidemie: si diffusero soprattutto il vaiolo e varie infezioni polmonari e gastrointestinali, contro le quali le popolazioni indigene non avevano mai sviluppato anticorpi. Probabilmente le infezioni non furono sempre letali in Canada, dove la popolazione indigena, costituita in gran parte di cacciatori-raccoglitori, conduceva vita nomade; gli uroni del lago Ontario furono tuttavia decimati da malattie trasmesse dai gesuiti che avevano fondato missioni in quell'area. Le popolazioni indigene del Canada mantennero una relativa indipendenza grazie al fatto che i coloni francesi, perlopiù commercianti di pelli, apprezzavano la loro abilità di cacciatori e avevano inoltre bisogno della loro alleanza nella guerra con l'Inghilterra. Gli inglesi considerarono invece la presenza delle popolazioni indigene come un ostacolo ai loro insediamenti sulla costa atlantica dell'America settentrionale, forzando gli indiani ad abbandonare i propri territori. L'arrivo dei coloni portò inoltre guerre e malattie che decimarono gli indigeni, costringendoli a cercare rifugio a ovest dei monti Appalachi.
Relazioni con gli Stati Uniti
La politica degli Stati Uniti d'America verso gli indiani fu spietata: guerre indiane, deportazioni, massacri, devastazioni dei territori e delle risorse, spoliazione (Indian Removal Act del 1830, Homestead Act del 1862), alleanze non rispettate (l'Oklahoma, riconosciuto ufficialmente alle “cinque nazioni” nel 1834, fu aperto alla colonizzazione nel 1889 e divenne stato dell'Unione nel 1907). La condizione delle popolazioni indiane superstiti all'inizio del XX secolo era segnata dalla povertà e dall'emarginazione. Soltanto nel 1924 fu loro accordata la cittadinanza statunitense.
Gli indiani d'America oggi
Dall'inizio del XX secolo gli indiani d'America degli Stati Uniti, compresi gli aleuti e gli inuit, hanno registrato un progressivo incremento demografico, raggiungendo nel 1990 i due milioni di persone, circa lo 0,8% della popolazione statunitense. Un terzo della popolazione indiana vive nelle riserve, situate in 35 diversi stati; i rimanenti nelle aree urbane, spesso contigue alle riserve. In Canada gli indiani costituiscono circa il 2% della popolazione e appartengono ai gruppi linguistici algonchino, irochese, athabasko, inuit; un gruppo consistente è costituito da popolazioni miste, soprattutto meticci di lingua francese. Nel 1999, in seguito a un accordo con il governo canadese, una vasta regione di 2 milioni di km2 è stata affidata a un'amministrazione autonoma inuit; il territorio è stato chiamato Nunavut (“nostra terra” in inuit).

INDIANI SECONDA (parte)

INDIANI D'AMERICA - parte 2 -

LA SOCIETÀ INDIANA
L'organizzazione sociale degli indiani d'America era quasi ovunque incentrata sulla famiglia. Dove il procacciamento del cibo era particolarmente arduo (perché le risorse erano scarse o difficilmente raggiungibili), si svilupparono le società più ristrette; dove era invece possibile l'agricoltura, le comunità erano più ampie, arrivando a contare da qualche centinaio ad alcune migliaia di individui. 1 Organizzazione politica e sociale Le popolazioni vivevano in villaggi spesso alleati tra loro; ogni villaggio era governato da capi che per decisioni importanti si riunivano in consiglio. In molte aree, le famiglie erano legate in clan, che condividevano la terra da coltivare e i diritti di pesca.
Economia
La maggioranza degli indiani d'America viveva in origine di caccia, raccolta e pesca; l'agricoltura fu introdotta a partire dal 3000 a.C.: la coltura più diffusa era quella del mais, seguita dalla patata, l'arachide, il cotone, il cacao, l'avocado. Il commercio ebbe una notevole importanza: nell'America nordoccidentale i prodotti di scambio erano costituiti in primo luogo da salmone essiccato, olio di pesce e canestri, in quella nordorientale da pelli e oggetti in rame.
Abitazioni
Gli indiani d'America vivevano in tende fatte di pelli nei climi più miti e in quelli più rigidi facevano ricorso a vari tipi di riparo, tra cui capanne costruite con blocchi di ghiaccio o di terra e rifugi interrati. Dove abbondava il legname venivano costruite case di legno, altrove si utilizzava la paglia per coprire semplici capanne. Abitazioni caratteristiche sono il tepee degli indiani delle praterie, il chikee dei seminole della Florida, gli hogan dei navajo. Apparentemente semplici, queste strutture erano il frutto di sapienti tecnologie. Negli stati sudoccidentali, sono tuttora visibili gli insediamenti rocciosi dei cliffdwellers, antenati degli odierni pueblo.
Religione
Gli indiani d'America coltivavano una grande varietà di credenze religiose. La maggior parte delle popolazioni venerava un'entità spirituale, origine di tutte le cose, che veniva identificata in diverse realtà o eventi: come luce e forza vitale (era allora rappresentata dal sole); come fertilità (e quindi aveva sede nella terra); come conoscenza e potere, di cui erano depositari principalmente alcuni animali, quali il giaguaro, l'orso, il serpente. Per provocare visioni venivano spesso somministrati allucinogeni, tra cui il peyote, all'interno di cerimonie caratterizzate da canti e digiuni. Importante era il culto dei morti, di cui erano ministri gli sciamani. Risalgono al 1000 a.C. le prime tombe coperte da tumuli sepolcrali, diventate in seguito centri di culto, tipiche della prima civiltà hopi. Presso alcune popolazioni potevano rivestire occasionalmente funzioni sacerdotali diverse persone, a seconda delle contingenze; non esistevano inoltre luoghi di culto fissi. Le popolazioni meridionali e della costa nordoccidentale del Pacifico avevano invece santuari o templi e sacerdoti permanenti.
Le lingue
Esistono circa un migliaio di lingue indiane d'America tuttora parlate dalle popolazioni indigene e si ritiene che diverse migliaia di idiomi si siano estinti dopo la colonizzazione europea. In molte aree non si parla solo la lingua nativa, ma anche quella delle popolazioni vicine e in molti casi si utilizza una lingua comune compresa da tutti i gruppi stanziati in una regione. In alcune zone si sono sviluppate lingue commerciali o pidgin, costituite da un gergo semplificato attinto spesso da idiomi diversi.
Arti e tecniche
Tra le prime arti sviluppatesi presso i nativi americani vi fu il taglio della selce, che si affermò quasi ovunque tra il X e il VI millennio a.C. Nella zona centroccidentale il rame venne usato fin dal periodo arcaico per forgiare strumenti e oggetti ornamentali, ma la lavorazione dei metalli a partire dal minerale fu importata dal Perù solo dopo il 900 a.C. e il bronzo venne introdotto quasi 2000 anni più tardi, intorno all'XI secolo d.C. Le prime ceramiche risalgono al 3500 a.C. e ancora più antica è l'arte di lavorare il giunco, che raggiunse i livelli più alti nelle regioni occidentali. La tessitura era praticata con varie tecniche, spesso insieme al ricamo (con piume, perle e conchiglie); le popolazioni di cacciatori utilizzavano pelli di daino per realizzare abiti, tende e contenitori. Molto praticato era l'intaglio del legno: nella costa pacifica settentrionale venne elaborato uno stile particolare, di cui i totem costituiscono l'esempio più noto.
Musica e danza
Il relativo isolamento degli indiani d'America ha consentito la conservazione delle loro tradizioni musicali. Il canto è l'espressione musicale dominante, con accompagnamento ritmico di strumenti quali tamburi, sonagli, flauti e zufoli. Le melodie e i testi sono generalmente brevi, ripetuti o combinati in serie. Le danze più note sono quelle degli indiani delle praterie, che comprendevano assolo per uomini e danze rituali di coppia o di gruppo.

2007-01-29

INDIANI D'AMERICA (prima parte)

Il Gran Bacino
e la California Nell'area comprendente le catene montuose e le vallate dello Utah, del Nevada e della California, si sviluppò a partire dal IX millennio a.C. una civiltà arcaica con un'economia basata sulla caccia, la pesca e la raccolta di piante e frutti selvatici. Le popolazioni più conosciute sono i paiute, gli ute e gli shoshoni, insieme ai klamat, ai modoc e agli yurok.
L'altopiano
Nelle foreste sempreverdi e sulle montagne di Idaho, Oregon orientale, Washington, Montana occidentale e dell'adiacente Canada vivevano, tra gli altri, i nez percé (nasi bucati), i wallawalla, gli yakima, i flathead e i cayuse. La loro cultura arcaica durò a lungo; l'economia si fondava sulla pesca al salmone e sulla coltivazione della camas, una pianta dal bulbo commestibile.
L'area subartica
Comprendente la maggior parte del Canada (dall'Atlantico al Pacifico e dalla tundra fino a 300 km dal confine con gli Stati Uniti), la rigidità del clima rende impossibile l'agricoltura: le popolazioni della regione vivevano allo stato nomade, praticando la pesca e la caccia (principalmente di alci e caribù). A est vivevano popolazioni di lingua algonchina, tra cui i cree e gli ojibwa o chippewa; a ovest, gruppi di lingua athabaska. Molte etnie, diventate sedentarie, continuano tuttora a vivere di caccia e pesca.
La costa nordoccidentale
Presenta un'area abitabile ridotta, stretta fra le montagne a est e l'oceano Pacifico. La ricchezza dell'ambiente marino e le fertili colline costituirono condizioni favorevoli all'insediamento umano: si stanziò qui una numerosa popolazione, organizzata in grandi villaggi, che diede vita a una cultura relativamente elaborata (vi sono notevoli testimonianze circa le fastose cerimonie che scandivano la vita delle comunità e reperti che provano lo sviluppo di un raffinato artigianato del legno). Tra i gruppi di quest'area, sono da segnalare i tlingit, gli tsimshian, gli haida, i kwakiutl, i nootka e i chinook.
La regione artica
Lungo le coste dell'Alaska e nel Canada settentrionale non si ebbero stanziamenti umani fino al ritiro dei ghiacci, avvenuto verso il 2000 a.C. Poiché anche qui l'agricoltura non è possibile, le popolazioni locali vivevano cacciando foche, caribù e, in alcune zone, balene. In Alaska vivono gli inuit (eschimesi), una parte dei quali emigrò intorno al 1000 d.C. in Groenlandia; la zona sudoccidentale è abitata dagli yuit, presenti anche in Siberia; gli aleuti, infine, vivono nelle isole Aleutine. Grazie all'isolamento cui furono sempre costrette, tutte queste popolazioni mantengono vive molte antiche tradizioni.

INDIANI D'AMERICA (prima parte)


INDIANI D'AMERICA - parte prima -

E' con questo nome che vengono comunemente definite le popolazioni indigene degli Stati Uniti, del Canada e di parte del Messico. L'appellativo di “indiani” fu loro attribuito da Cristoforo Colombo, erroneamente convinto di essere approdato nelle Indie asiatiche, nell'anno 1493. Essi sono detti anche amerindi o amerindiani (abbreviazioni di American Indians), oppure nativi d'America. Viene calcolato che prima della colonizzazione europea le popolazioni indigene del continente americano ammontassero a circa 90 milioni di individui, la cui gran parte abitava nel Messico e nella regione delle Ande. Ma, non tutti gli studiosi concordano con questa stima.

DA DOVE VENIVANO
Gli indiani d'America discendono da popolazioni asiatiche giunte in Alaska dalla Siberia nordorientale nel periodo glaciale: gruppi piuttosto numerosi avrebbero attraversato lo stretto di Bering, allora coperto di ghiacci, in successive ondate migratorie. Alcuni studiosi fanno risalire le prime migrazioni a 30.000 anni fa, sulla base di studi comparati tra i diversi linguaggi e di analisi delle caratteristiche genetiche; prove più dirette, basate su ritrovamenti archeologici, si riferiscono tuttavia a epoche posteriori, in particolare al 22.000 a.C. per il Canada, al 21.000 a.C. per il Messico e al 18.000 a.C. per il Perù. Pescatori e cacciatori nomadi, i primi abitanti del continente, spostandosi alla ricerca di cibo, diedero vita a una pluralità di gruppi etnici, con culture e tradizioni differenti.

LE AREE GEOGRAFICHE
La civiltà indiana si sviluppò in tutto il continente americano, producendo una notevole quantità di culture, di tecniche, di lingue, a volte molto diverse tra loro. Tuttavia, nell'ambito di definite aree geografiche, si diffusero comuni sistemi economici, politici e culturali. Il sud-ovest I primi insediamenti umani nell'area comprendente l'Arizona, il New Mexico, il Colorado meridionale e il Messico settentrionale risalgono al 9500 a.C. Dapprima cacciatori del mammut e poi del bisonte, gli abitanti dell'area sud-occidentale impararono a cacciare il cervo e la piccola selvaggina, dedicandosi anche alla raccolta di piante selvatiche; per macinare i semi utilizzavano strumenti di pietra. Verso il 7000 a.C., con la fine delle grandi glaciazioni e l'instaurarsi di un clima più caldo e asciutto, queste popolazioni iniziarono a praticare un'agricoltura arcaica. Intorno al 3000 a.C. cominciarono a coltivare il mais, già conosciuto in Messico. Verso il 300 a.C. alcune popolazioni messicane, dedite alla coltivazione del mais, di fagioli e cucurbitacee in terreni irrigati, emigrarono nell'Arizona meridionale. Chiamati hohokam, furono gli antenati degli odierni pima e papago. Il commercio con gli hohokam ebbe nei secoli importanti effetti sulle popolazioni che vivevano più a nord: ebbe un ruolo probabilmente determinante nella nascita della civiltà anasazi (verso il 700 d.C.), da cui discendono gli attuali pueblo. Nel XV secolo d.C. arrivò nell'area un popolo di cacciatori nomadi provenienti da Nord. Da questo popolo, che apprese l'agricoltura dai pueblo e l'allevamento di pecore e cavalli dagli spagnoli, discendono gli attuali navajo e molti gruppi apache. L'estremità occidentale della regione è abitata da gruppi etnici meno numerosi, fra cui gli havasupai, insediati a sud del Grand Canyon, e i mojave, lungo le sponde del Colorado. Le foreste orientali Questa vasta area, comprendenti le regioni temperate di Stati Uniti e Canada orientale, è delimitata a ovest dal Minnesota e dall'Ontario, a est dall'oceano Atlantico e a sud dal North Carolina. In origine era coperta da fitte foreste e abitata da cacciatori; intorno al 7000 a.C. si sviluppò una cultura arcaica e verso il 3000 a.C. le popolazioni dell'area raggiunsero un alto livello di civiltà, non più uguagliato fino al XIII secolo d.C. Risale all'VIII millennio a.C. l'introduzione dell'agricoltura, della pesca, della lavorazione della pietra e, nella zona dei Grandi Laghi, del rame. Agli indiani di quest'area appartengono gli irochesi e alcune popolazioni di lingua algonchina, tra cui i lenape o delaware, i micmac, i narragansett, gli shawnee, i potawatomi, i menominee, gli illinois. Alcune di queste popolazioni emigrarono a ovest nel IX secolo d.C., altre rimasero nella regione, generalmente raccolte in piccole comunità. Il sud-est Gran parte della regione a nord del golfo del Messico, dalle coste dell'Atlantico al Texas centrale, era un tempo coperta da foreste di pini: i numerosi daini che le popolavano costituivano la fonte di sostentamento di una popolazione di cacciatori ivi stanziata. Nel 3000 a.C. l'introduzione dell'agricoltura determinò un incremento demografico. Risale al XV secolo a.C. la costruzione delle prime città: questa civiltà si sviluppò fino al XVI secolo, quando, con l'arrivo degli europei, le epidemie cominciarono a decimare la popolazione. Le popolazioni di questa regione, che includevano i cherokee, i creek e i seminole, erano conosciute anche come le “cinque nazioni” e resistettero a lungo alla colonizzazione europea. Nella stessa area erano insediati anche i natchez, caratterizzati da un complesso sistema culturale, distrutto dagli europei alla fine del XVIII secolo. Le Grandi Pianure Nell'area delle grandi praterie che si estendono dal Canada centrale fino al Messico e dal Midwest alle Montagne Rocciose, la caccia al bisonte costituì la principale risorsa economica fino all'estinzione dell'animale, avvenuta attorno al 1890 per mano dei bianchi. La maggior parte delle popolazioni locali viveva in piccoli gruppi nomadi che si spostavano seguendo le grandi mandrie. Forme di agricoltura stanziale si svilupparono lungo il Missouri e altri fiumi delle pianure centrali a partire dall' 850 d.C., epoca a cui risalgono anche le prime città. Tra i primi abitanti delle praterie vi furono i piedi neri (cacciatori), i mandan e gli hidatsa (agricoltori); quando poi i coloni europei conquistarono le foreste orientali, molte popolazioni del Midwest si spostarono nelle Grandi Pianure: tra questi i sioux, i cheyenne e gli arapaho, preceduti dagli shoshoni e dai comanche.